Le Perle di Bologna
Bologna
ha una alchimia magica: è una città d'arte e tra le più verdi
d’Italia. Ma è anche una città vivace e allegra. Una freschezza
portata dalle migliaia di studenti universitari che ogni anno si
iscrivono alla prestigiosa Alma Mater, classe 1088. Tradotto:
l'università più antica del mondo. Carducci, Galvani, Marconi,
alcuni tra i nomi più illustri di questa città dai tetti rossi come
il suo cuore.
Caratteristica principale
delle abitazioni, ereditata dall'architettura del passato e
riproposta anche in chiave moderna in quasi tutta la città, è
quella di avere all'esterno i portici Ne ha infatti la più alta concentrazione al mondo[57],
circa 42 km. Fra questi,
alcuni molto antichi,
come quello di Casa Isolani risalente al XIII
secolo
e il famoso Portico
di San Luca,
che,
con le sue 666 arcate,
è considerato il più lungo del mondo[58].
Sono un bene culturale,
candidato,
come “ Inizialmente essi erano costruiti in legno, di cui ancora oggi ne
sopravvivono alcuni; ma la maggior parte fu convertita in pietra o
mattone con un decreto del XVI secolo,
emanato dal governatore pontificio. Si
dice che neanche i bolognesi sappiano quant'è bella la loro città.
La verità è che lo sanno benissimo.
Noi sappiamo percorrerla senza paura di un temporale, di consistenti
nevicate, senza districarci tra le macchine.
Spesso essi sono la casa per i barboni, per chi è dimenticato dalla
Società,
e non ha un tetto o un pasto caldo. Anche gli animali vivono
accampati accanto ai loro padroni che sono tutto il loro mondo.
Talvolta s’involano per l’aria le note dei cantanti di strada
che, con la loro bravura, fanno fermare i passanti, lieti di
interrompere il loro frettoloso cammino per ascoltare questi veri e
propri artisti.
"L’Emilia Romagna ha sempre prestato i suoi paesaggi e le sue
città alla creatività dei grandi maestri del Cinema, i quali, come
per saldare un debito, li hanno impressi nelle loro pellicole,
consegnandole indelebilmente alla storia del cinema."
Da
Visconti a Fellini, a Pupi Avati, passando per le sceneggiature di
Tonino Guerra e le iconiche performance di un giovane Mastroianni.
La sua Arte gastronomica offre la mortadella, amata
in tutto il mondo, citata dal cinema alla letteratura. E’ il salume
bolognese più rappresentativo, tanto che
in alcune parti d’Italia mortadella e Bologna sono diventati
sinonimi.
Documenti medievali ne attribuiscono la paternità a dei monaci
bolognesi, ma le sue origini sono ben più antiche: due lapidi di età
romana, custodite nel Museo Archeologico della città, ci mostrano un
allevatore di maiali e un antico norcino intento al mortaio, da cui
deriva il nome dell’insaccato. “Quando
sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, ché se la
merita!”
diceva Pellegrino Artusi. Riuscire
ad intravedere, quasi da ogni punto della città, la cupola rosa di
una basilica, come sospesa a mezz’aria tra cielo e terra, è una
cosa normale.
Tradizione, religiosità e devozione, caratterizzano le belle Chiese
di Bologna. Il Santuario
della Beata Vergine di San Luca
racchiude in sé tutti questi elementi che contribuiscono a farne un
luogo
di straordinaria attrazione, oltre che di grande bellezza.
La Basilica di Santo Stefano è un complesso di edifici
di culto. Si affaccia sull'omonima
piazza ed è conosciuto anche come il complesso
delle Sette Chiese.
Nonostante la Basilica di San Petronio sia la più conosciuta, la
Cattedrale più grande di Bologna, dove ha sede appunto la Cattedra
dell’Arcivescovo, è San
Pietro.
Si tratta di una chiesa molto antica, risalente al XII secolo. Prima
della Cattedrale di San Pietro, nello stesso punto, si trovava
un’antica chiesa, distrutta da un incendio. Per puro caso, o, come
noi diciamo, per miracolo, sono stati risparmiati il campanile e la
campana, chiamata “la nonna,” tutt’ora integri.
I
due colori che risaltano agli occhi di chi guarda il panorama della
città, sono: il rosso, tipico dei palazzi e il verde dei suoi
Parchi. Per dirne alcuni: i Giardini Margherita, giardini Lunetta
Gamberini, il Parco dei Cedri, il Parco Talon, il Parco della Chiusa
e tanti altri. Magnificamente curati e rispettati dalla cittadinanza.
E’ addirittura il Comune che stabilisce quali aree si devono
adibire a zone verdi e provvede a mantenerle curate in ogni stagione.
Sosta fissa per i turisti è Piazza Grande, e, a
catapultare i fan, indietro nel tempo, la musica che riporta agli
anni in cui Lucio Dalla, seduto nella sua amata “Piazza Grande”,
si fermava a comporre e ad osservare gli sguardi tra gli innamorati.
I giardini Margherita, con tante panchine incise da tanti nomi,
dettati dall’amore, accolgono le coppiette con il colore della
speranza. E’ sera, divampa
una luce d’oro che poi declina, e Bologna apre piano i suoi occhi
viola…:
Salutiamo la Città con i versi di Morena Paolini:
Buonanotte
sussurra Bologna, alle strade che ormai son deserte!
A chi dorme e, forse già sogna, alle piazze, di neve coperte!
Buonanotte ai vicoli stretti, ai barboni, che girano lenti,
a due gatti che cantan sui tetti, quattro note che sembran lamenti!
Buonanotte a donne perdute, al Nettuno, pensoso ed assorto;
alle porte che guardano mute, al mio fiato, che par sia più corto!
A chi dorme e, forse già sogna, alle piazze, di neve coperte!
Buonanotte ai vicoli stretti, ai barboni, che girano lenti,
a due gatti che cantan sui tetti, quattro note che sembran lamenti!
Buonanotte a donne perdute, al Nettuno, pensoso ed assorto;
alle porte che guardano mute, al mio fiato, che par sia più corto!
E’
l’ora dei sognatori, Buonanotte Bologna.
Quando
su Bologna divampa una luce d’oro
poi
declina e
lei apre piano i suoi occhi viola…
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