
Trentaseimila persone nello stadio e, davanti ai televisori,
milioni di persone: il “Concerto per l’Emilia”, l’iniziativa benefica
per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto, è stato un grande
successo. E non solo di pubblico: l’iniziativa ha permesso di
raccogliere due milioni e mezzo di euro con il biglietto d’ingresso allo
stadio, e un altro milione e mezzo grazie agli sms solidali.
E
sul palco del Dall’Ara di Bologna, le emozioni non sono mancate. A
partire da quella tranquillità operosa dell’Emilia evocata ne “Il suono
della domenica”, intonata da Zucchero ancora prima
della sigla d’inizio.
Una staffetta di emozioni e immagini: la “grande
pianura” narrata da Guccini accanto al buio e alla voglia di rinascere
cantate da Ligabue (“Il giorno di dolore che uno ha” e “Il meglio deve ancora venire”). E poi, il ritorno sul palco di Caterina Caselli dopo 42 anni, una Raffaella Carrà scatenata (guarda il video) che
si rivolge "ai potenti, perché facciano qualcosa subito" (e via Twitter
qualcuno scriveva: “Altro che Madonna…”), il groppo in gola quando sui
maxischermi è apparsa la foto di Lucio Dalla, durante il duetto tra Gianni Morandi e Gaetano Curreri. E non sono mancati né i fuori programma (con l’arrivo di Alberto Tomba e Giuliano Razzoli) né le contestazioni, quando il presentatore della serata, Fabrizio Frizzi,
ha ricordato la visita papale di questa mattina nelle zone terremotate.
Ma le emozioni non sono tutto: serve concretezza, ora, per ripartire. E
quella ha voluto assicurarla il presidente della Regione Vasco Errani,
che dal palco ha assicurato che “non faremo quello che è stato fatto da
altri parti. Non ricostruiremo paesi due o paesi tre. Rivogliamo le
nostre comunità”. E, intanto, qualcuno ha commentato lo spettacolo da
lontano. Vasco Rossi, orgoglioso della sua assenza,
ieri sera scriveva su Facebook: “La solitudine è una necessità…”. La
bella serata di ieri sera, forse, gli ha dato torto. L'appuntamento,
ora, è per il prossimo 22 settembre a Reggio Emilia.



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