
Bologna non ha piazze costruite per dare risalto a facciate imponenti. La continuità delle strade e dei quasi 40 chilometri di portici, caratteristica della città, non consente ai palazzi di isolarsi. Un capolavoro come Palazzo Bevilacqua col suo magnifico prospetto lavorato a punta di diamante, o come i palazzi della nobiltà senatoria (Fantuzzi, Albergati, Montanari), si affacciano all'improvviso sul filo della strada, mentre i portoni si aprono inaspettatamente su interni spettacolari, magnifici cortili, ampi scaloni …

I secoli d'oro dell'arte bolognese sono il XIV e il XVII. In virtù delle opere realizzate in questi secoli Bologna è rimasta tappa del viaggio rituale che tutti gli artisti e gli scrittori romantici, da Füssli a Goethe e Stendhal, intraprendevano dal nord verso Roma. Il primo exploit figurativo di Bologna è dovuto alla cultura cosmopolita che ha alimentato l'Università. I monumenti religiosi del gotico, le chiese e i conventi di San Francesco e San Domenico con le tombe dei Glossatori, sono l'espressione di quel rapporto privilegiato con le regioni del nord che favorirà anche uno sviluppo della pittura e della miniatura nel XIV secolo (antigiottesco e antifiorentino).
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